giovedì, Maggio 8, 2025

Mancini, dalla rimonta Champions al rapporto con Ranieri e i tifosi

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Il vice capitano dei giallorossi si è raccontato a Cronache di Spogliatoio

Gianluca Mancini, vice-capitano della Roma, è stato protagonista di una lunga intervista a Cronache di Spogliatoio, dove ha ripercorso la straordinaria rimonta della squadra in classifica e ha parlato del suo rapporto con Claudio Ranieri e Artem Dovbyk.

La rimonta Champions: “In pochi ci credevano”

Da quel derby a -15, in pochi ci credevano“, ha ammesso. “Noi sapevamo quello che stavamo facendo e dall’arrivo di Ranieri, dico la verità, anche noi facevamo fatica a pensarlo. Poi, col lavoro del mister, partita dopo partita ci siamo resi conto che potevamo riprendere quel gruppone. Ora ci siamo, ma ci sono gare veramente toste; pensiamo partita dopo partita“.

Ranieri, il condottiero silenzioso

Ranieri ha aperto la porta dello spogliatoio e ha trasmesso il rilassamento di tensione“, ha raccontato Mancini. “Vivevamo male la situazione. Poi il mister ci ha spiegato come lavora, come pretende alcune cose, a livello di campo e atteggiamento. A novembre venivamo da brutti risultati e fin da subito ha detto: ‘I cavalli si vedono all’arrivo’. È arrivato in una situazione drammatica, senza conoscerci, e dire una cosa così ci ha fatto pensare che lui ci credeva“.

Il rapporto con i tifosi

L’amore dei tifosi l’ho sentito fin da subito, anche al primo anno“, ha dichiarato Mancini della Roma. “Capii subito questo amore reciproco, anche io sono pazzo di questa tifoseria, questa città. Sono un po’ di cose che si sono unite. In campo a volte mi trasformo, perché l’adrenalina va oltre. Con De Rossi e Ranieri ci abbiamo lavorato maggiormente, sono più tranquillo nelle reazioni ma non viene a mancare l’agonismo, la competizione, non senza il rispetto dell’avversario. Il tifoso vede questa cosa ed è orgoglioso“.

Dovbyk, un “armadio a quattro ante”

Mancini ha poi parlato di Artem Dovbyk, l’attaccante ucraino arrivato in estate: “Artem è un ragazzo d’oro, eccezionale. Sappiamo quello che purtroppo la sua famiglia sta vivendo, credo che lo condizioni. In campo, nei 90′, bisogna essere bravi a dimenticare. Io lo prendo in giro, a volte lo sprono perché è un armadio a quattro ante e quando vado a contrasto ho quasi paura: se ti prende forte, ti rinvia di quattro metri! A fine primo tempo l’ho caricato in modo particolare, gli ho detto: ‘O fai gol, o prendi un giallo. Voglio vederti dare una spallata a un difensore e farlo volare fuori dai cartelloni!’. Guarda caso il gol nasce con una spallata a Baschirotto: sono entrambi grossi, ma Artem ci è andato con quella cattiveria agonistica, ha fatto gol e gli ho detto: ‘Sei forte, devi sfondare tutti’“.

Obiettivi

Ora il calendario è brutto, però l’obiettivo è tornare in Europa o raggiungere il quarto posto?“. “Era brutto anche prima, perché le partite ci hanno dimostrato che non è facile vincere da nessuna parte. Ovunque si va ci sono difficoltà, non è più facile vincere a Lecce, a Parma o a Empoli. Le gare sono sempre brutte. Ora incontreremo squadre con gli stessi nostri punti e che lottano per quelle zone. Siamo tutte a pochi punti, partita dopo partita ragioniamo“.

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