Le parole del difensore tedesco Hummels sulla sua esperienza capitolina
Intervistato dal canale YouTube della Serie A, Mats Hummels ha ripercorso i suoi primi mesi nella capitale, dall’impatto culturale al rapporto con i tifosi, passando per l’adattamento ai tre allenatori avuti finora. Ecco i punti salienti dell’intervista riportata da Il Romanista.
Roma, un’esperienza fuori dalla comfort zone
A 35 anni, Hummels ha lasciato per la prima volta la Germania per approdare alla Roma: “Cercavo un’esperienza, un’avventura, qualcosa che non avevo vissuto finora per uscire dalla mia zona di comfort ed è esattamente ciò che è accaduto. Ci sono stati dei momenti difficili e altri molto belli, anche nelle difficoltà devi rimanere te stesso e in questo momento penso che sia personalmente sia come squadra stiamo ottenendo qualcosa. È molto bello stare qui a Roma“.
Italia e Roma: un amore nato dai fumetti
Il difensore tedesco ha ammesso di conoscere già la bellezza di Roma per precedenti visite, ma ha scoperto un nuovo amore per la cultura italiana: “Ho scoperto che mi piace scoprire culture diverse e per questo penso di essermi adattato bene. L’unico problema per me all’inizio era il traffico, è folle, ma mi sono abituato e mi sento molto bene qui“. Il centrale ha poi svelato un aneddoto sulla sua infanzia: “Da piccolo amavo i fumetti di Asterix e Obelix: Roma era nel mio destino? Roma e l’Italia sono state rappresentate in molti fumetti. Non avrei mai pensato che avrei potuto giocare qui, ma è vero. Non ci avevo mai pensato. Roma e l’Italia hanno giocato un ruolo importante nella mia vita già da quando ero piccolo“.
Tre allenatori, tre stili diversi
L’esperienza romana di Hummels è stata caratterizzata da tre cambi di guida tecnica: “È stato ovviamente molto difficile. Ero venuto qui dopo aver parlato con Daniele De Rossi sullo stile di gioco… Poi è stato con me per meno di due settimane. Siamo passati a uno stile di gioco completamente diverso con Juric. Ora con Ranieri ci stiamo concentrando di più sui nostri punti di forza… aggiungendo ovviamente un’idea difensiva che mi sento bene addosso. Penso che i miei punti di forza siano giocare con la palla al piede e avere un’influenza sulla squadra“.
Ranieri, un leader naturale
Sul tecnico attuale, Claudio Ranieri, Hummels ha speso parole di elogio: “Ha portato un’autorevolezza naturale, è tranquillo ed è una brava persona, ma è anche duro quando necessario. È coerente con ciò che vuole vedere dai suoi giocatori e sulle sue decisioni con chi gioca. Si è comportato così anche con me, ma non ho mai avuto un problema con questo. Lo rispetto sempre, perché so che fa di tutto affinché la squadra sia vincente“.
L’Italia e la difesa: una nuova scuola
Hummels ha anche parlato dell’approccio difensivo del calcio italiano: “Sì, assolutamente. Da calciatore impari sempre se vuoi… Il calcio italiano è diverso da quello tedesco, ci sono molti duelli uomo contro uomo in campo… Questo è stato sicuramente qualcosa di nuovo, ma ti abitui anche a questo stile di gioco. Sono piccole cose, alla fine il calcio è il calcio“.
L’esordio amaro e la reazione
L’esordio con l’autogol contro la Fiorentina non ha scalfito la sua mentalità: “Personalmente è stato brutto, ma io prendo sempre cose del genere con ironia… era chiaro per me che se avessi continuato ad allenarmi ea lavorare la mia occasione sarebbe arrivata per forza. Credo sempre in questo… Certo, l’inizio è stato come peggio non avrebbe potuto essere. È una frase fatta, ma quando piove poi arriva sempre il sole ed era chiaro per me che le cose sarebbero andate meglio“.
Il legame speciale con i tifosi della Roma
Infine, Hummels ha descritto il suo rapporto con la tifoseria giallorossa: “Lo vedo ogni volta, al campo d’allenamento e allo stadio. Lo vedo in tutta la città, tutti sono tifosi della Roma. Dico ‘Forza Roma’ o ‘Daje Roma’ a chiunque“.