A Formello questa mattina è andata in scena la presentazione di ‘Diluvio e Delirio’, libro per il 25esimo anniversario del secondo Scudetto, di fianco a Sergio Cragnotti ha preso parola il presidente biancoceleste Claudio Lotito
In occasione della presentazione del libro “Diluvio e Delirio“, che celebra il 25° anniversario del secondo Scudetto della Lazio, il Centro Sportivo di Formello ha ospitato un incontro emozionante tra passato e presente del club. Il presidente Claudio Lotito e l’ex patron Sergio Cragnotti hanno preso la parola, ripercorrendo i momenti gloriosi del passato e tracciando le linee guida per il futuro della società biancoceleste come riportato da La Lazio siamo noi.
L’intervento di Lotito
Claudio Lotito ha aperto il suo intervento sottolineando l’importanza della storia per costruire il futuro: “Non esiste un futuro se non esiste un passato. Il termine lazialità sembra un termine superficiale per chi non la vive bene, c’è chi ha rinunciato agli interessi personali per la Lazio stessa. La Lazio oggi emana valori sostanziali, fondamentali, è l’unica società che è stata insignita del titolo di ente morale. Io porto sulle spalle questo ruolo con orgoglio e responsabilità“.
Il presidente ha poi evidenziato l’importanza dei valori fondanti del club: “Contano i risultati, ma anche il coinvolgimento emotivo di stare al servizio della gente. Bisogna trasmettere i valori fondanti, il rispetto delle regole, il merito, lo spirito di gruppo nei momenti complicati. Io ho un grande rispetto per Sergio Cragnotti e quello che ha fatto, erano altri tempi e c’era un’altra mentalità. Oggi ci sono regole diverse, ci vuole attenzione al bilancio, prima non era un elemento fondamentale. Prima c’era il patron che metteva i soldi. I diritti tv all’epoca si trattavano individualmente, oggi no. Non c’è più la concezione di vincere a qualsiasi costo, ma se c’è merito“.
Lotito ha anche parlato della sua gestione, sottolineando la solidità del progetto: “Noi a volte non abbiamo raccolto quanto seminato in campo, però è un problema di tempo. Io voglio costruire una casa sul cemento armato e non sulla sabbia, vedete quanti club stanno scomparendo. Io mi sono fatto carico di situazioni pregressi, il Napoli e la Fiorentina hanno cancellato quel debito in modo diverso. Ho fatto vedere a Cragnotti il centro sportivo di Formello, l’ho conservato, preservato e migliorato, ho l’obbligo di tutelare e tramandare i valori del club. Spero che mio figlio possa portare avanti il progetto e non desista da questo intento. Questo club può insegnare a tanti su come bisogna comportarsi. Grazie Sergio (Cragnotti, ndr), se oggi siamo qui è per te e tutti gli altri presidenti. Ho vinto diverse coppe, non lo scudetto, ma non desisto. Con l’organizzazione e lo spirito di gruppo i risultati arriveranno“.
L’intervento di Cragnotti
Sergio Cragnotti ha ricordato con emozione gli anni della sua presidenza: “Noi abbiamo vissuto momenti particolari. La Lazio e la Roma volevano uscire da quell’enigma di provincialità che governava il calcio romano. Volevamo ribaltare l’egemonia delle squadre del nord. Volevamo far vivere ai tifosi una nuova era. Ci siamo riusciti grazie a grandi uomini. Tanti sono ora allenatori come Simeone o Inzaghi. Spero che la Lazio possa farci rivivere certe emozioni. Sono cambiati i tempi ormai, questa è un’altra epoca. Faccio i complimenti a Lotito per come ha migliorato Formello. Spero che il presidente riesca a portare la Lazio sempre più in alto in campo nazionale e internazionale“.