lunedì, Giugno 16, 2025

Lazio, Sarri spiega perché è tornato e sul mercato…

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La Lazio riabbraccia il suo vecchio nuovo mister, che ha spiegato la scelta e ha dato qualche indizio di mercato

Maurizio Sarri è tornato. Due settimane dopo aver firmato il contratto che lo lega nuovamente alla Lazio, il tecnico toscano è tornato a parlare in pubblico e, fedele al suo stile, lo ha fatto come un fiume in piena, toccando svariati temi con la sua consueta schiettezza. L’occasione è stata il Clinic che porta il suo nome, un corso dedicato ad addetti ai lavori e aspiranti allenatori, svoltosi ieri e oggi a Castiglione della Pescaia. Il “Comandante” alla Gazzetta dello Sport ha svelato i motivi del suo ritorno, tracciato gli obiettivi e offerto spunti di riflessione sul calcio attuale.

La Scelta del Cuore: “Sono di Nuovo a Casa”

Sarri ha innanzitutto chiarito le ragioni che lo hanno spinto a riprendere la guida della Lazio. “Sono di nuovo a casa“, ha affermato con emozione, specificando che la sua è stata “una scelta di cuore, non certo furba“. Il tecnico ha voluto sottolineare il suo profondo legame con l’ambiente biancoceleste: “Sono voluto tornare dove mi sono trovato molto bene e dove ho ricevuto tanto affetto“. Un ritorno dettato dunque dalla passione e dal desiderio di riprendere un cammino felice, nonostante le incognite sul mercato (“parlerò di mercato con il d.s. Fabiani nei prossimi giorni, lui mi proporrà dei nomi, io gli farò i miei“).

L’obiettivo principale fissato da Sarri è il ritorno in Europa, un traguardo che si preannuncia arduo: “non sarà facile perché le pretendenti sono tante e dal prossimo anno tra queste ci sarà pure il Como“. Tra gli obiettivi personali e collettivi, c’è anche quello di tornare a vincere il derby, un match che per Sarri non è una semplice partita, ma “una sfida tra popoli, uno di quei match che ti svuota l’anima“. La sfida contro Gian Piero Gasperini, nuovo tecnico della Roma, è già carica di attesa: “Lo stimo perché ha creato un modello di calcio. Sarà una bella sfida“.

Visione a 360 Gradi: Dalla Nazionale al VAR

Oltre alla Lazio, Sarri ha espresso la sua opinione su diversi temi caldi del calcio. Sulla decisione di affidare a Gennaro Gattuso la guida della Nazionale, il “Comandante” si è mostrato favorevole, ma con un monito: “È una scelta giusta, ma a un patto: che Gattuso faccia il Gattuso, senza scendere a compromessi“. Una chiara esortazione a mantenere la propria identità.

Sullo stato di salute del calcio italiano e della Nazionale, Sarri ha evidenziato una “disconnessione tra il nostro movimento calcistico e la squadra azzurra“, attribuendo la causa principale al fatto che “si gioca troppo“. Ha poi rivelato di aver avuto “qualche contatto, ma molto blando” con la Fiorentina, ma solo “dopo che avevo già firmato per la Lazio“, fugando ogni dubbio.

Sul Napoli che ha rivinto lo scudetto, Sarri ha riconosciuto i meriti del club: “È un club che continua a crescere. Ai miei tempi non c’era ancora la possibilità di arrivare a prendere certi giocatori, adesso sì e si sono poste le base per un ciclo vincente“. L’Oscar europeo della stagione, tuttavia, va secondo Sarri al Paris Saint-Germain: “Il Psg ha dato una lezione al mondo, giocando su livelli pazzeschi dopo aver mandato via grandi campioni“.

Infine, una critica accesa al VAR in Italia: “Ce n’è uno europeo e uno italiano. Da noi lo si usa troppo e per casi per i quali non andrebbe utilizzato. Si arriva a 4-5 chiamate a partita. In Premier ce n’è una ogni 5 partite“. Una posizione netta che evidenzia la sua preferenza per un utilizzo più mirato e meno invasivo della tecnologia.

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