La Roma presenta ufficialmente, Gasperini, il suo nuovo tecnico alla stampa: le sue parole
Gian Piero Gasperini è stato ufficialmente presentato come nuovo tecnico giallorosso in una conferenza stampa tenutasi presso il centro sportivo “Fulvio Bernardini”. L’allenatore ha condiviso le sue prime impressioni, le motivazioni che lo hanno spinto ad accettare questa nuova sfida e la sua visione per la Roma, toccando temi cruciali come gli obiettivi, il rapporto con la piazza e la sua metodologia di lavoro.
Gasperini : L’Incontro con la Proprietà e i Progetti Ambitosi
Interrogato sulle richieste di Dan Friedkin e sugli obiettivi di Champions League, Gasperini ha rivelato: “I primi contatti li ho avuti con Claudio, mi ha descritto per filo e per segno la realtà di Roma e di questa società. Delle vicissitudini che ci sono state, alcune positive e altre negative in questi anni. E poi ho avuto modo di incontrare la Proprietà, ho incontrato delle persone che hanno un grande entusiasmo sulla Roma. Non so se questo traspare, ma dalle parole che ho avuto io con loro mi hanno detto che loro spendono molto tempo sulla Roma, è nei loro pensieri, mi hanno detto che hanno dei progetti ambiziosi, che hanno fatto fatica in questo momento a raggiungere. Hanno individuato in me, attraverso Claudio, la possibilità di creare qualcosa di costruttivo, di forte”.
Gasperini ha poi aggiunto: “Ci siamo anche confrontati su quelle che sono le loro idee. È chiaro che sappiamo benissimo di questa situazione di Fair Play Finanziario, di questi due mercati, però è anche una società, una proprietà molto forte, che hanno intenzione di investire sulla Roma, magari in modo più sostenibile di quello che è stato magari in questi anni precedenti, soprattutto hanno voglia di portare la Roma in alto. Questo mi sembra molto sufficiente per poter aver avuto un’impressione favorevole, positiva”. Una chiara indicazione di ambizione e sostenibilità alla base del progetto Friedkin.
Gasperini e La Sfida di Roma: Energia da Incanalare e il Confronto con le Grandi
Alla domanda sui timori legati alla piazza romana, Gasperini ha risposto con fermezza: “Tutti quanti da quando sono arrivato mi mettete un po’ in guardia su questa situazione di Roma, di una città difficile calcisticamente per poter raggiungere degli obiettivi, per tutta una serie di ragioni. Io penso che questa debba essere una forza, non una debolezza. Il fatto che voi siate in tanti. Poi mi parlano delle radio, della pressione, ma io da fuori vedo grande entusiasmo, grande voglia di calcio e di raggiungere grandi obiettivi. Tutte queste energie, forze vadano incanalate nel modo migliore”.
Gasperini ha poi fatto un paragone stimolante: “Se negli anni precedenti c’è stata difficoltà a raggiungere degli obiettivi sperati, probabilmente possiamo correggere qualcosa, no? Portare qualcosa nella direzione giusta, che consenta alla Roma di essere più competitiva anche perché le energie che si vedono sono straordinarie. Se il Napoli è riuscito negli ultimi tre anni a vincere due volte lo scudetto, se Parigi è diventata la capitale d’Europa non più per il turismo, ma per il calcio, vuol dire che si possono fare risultati anche altrove. È chiaro che per poterlo fare bisogna costruire, farlo nel modo giusto, mettere tutte le situazioni nella spinta giusta, siccome anche voi siete tifosi della Roma, quindi volete il meglio per la squadra, così come lo vuole chi sta dall’altra parte. Se riusciamo a fare questo, saremo più forti, penso”.
Gasperini : La Filosofia di Gioco e la Valorizzazione dei Giocatori: Da Dybala ad Abraham
Parlando del feeling con i tifosi e del suo approccio, Gasperini ha sottolineato l’importanza dei risultati e del lavoro di squadra: “Il feeling con i tifosi penso che ci sia sempre stato. Se ritiene da parte mia, quello che contano sono i risultati. Poi bisogna capire quali sono i risultati. Quello che mi ha spinto ad accettare questa realtà è che possiamo fare qualcosa di giusto, possiamo alzare il livello. Certo che se parto dai risultati che ha fatto Claudio nelle ultime 22-23 giornate, sono stati straordinari. Questo ha fatto capire che ciò che conta di più è la squadra”.
Sul futuro di Dybala, il tecnico ha le idee chiare: “Spero di non cambiare la fisionomia di Dybala, va bene così. Io spero che Dybala stia bene, che abbia una buona salute e una buona condizione. Per lui e per tanti giocatori. C’è un prospetto di squadra che deve essere identificato in tutti i componenti. Dove tutti spingono nella stessa direzione, senza personalismi”. Riguardo ad attaccanti come Dovbyk e Abraham, ha commentato: “Tutti quei giocatori nominati erano giocatori forti. Io non penso di aver mai dato di più a loro di quello che già avevano. Semmai, qualche merito che mi posso prendere è quello di aver tirato fuori loro il meglio di ciò che già avevano. Il fatto che spesso molti attaccanti abbiano fatto bene è anche per il modo di giocare delle mie squadre. Siamo stati sempre tra le squadre più prolifiche del campionato, a volte anche i primi del campionato, questo probabilmente è dovuto dal modo di interpretare il gioco della squadra. Questa è una mia caratteristica che vorrei riproporre sicuramente anche qui nella Roma”.
Gasperini alla Roma : Obiettivi, Mercato e la Mentalità Vincente
Per quanto riguarda gli obiettivi concreti, Gasperini ha dichiarato: “Penso che il risultato massimo sia la qualificazione in Champions, non credo che per il momento la Roma possa lottare per lo scudetto, poi non si sa mai. Credo che sia quello il traguardo da porci. Ma l’obiettivo per me è quello di rendere questa squadra più forte, con giocatori più possibili da nazionale, più possibili internazionali, costruire un nucleo sempre più ampio di giocatori che possono dare continuità a questa squadra, che possano creare il nocciolo duro sul quale magari il prossimo anno, anche con più disponibilità, poter inserire quelle cose che possono alzare il livello”.
Sul mercato e i profili ricercati, ha aggiunto: “Sono pochissime le squadre che possono permettersi di andare a prendere i giocatori già affermati, i giocatori te li devi costruire molto spesso in casa, devi prendere giocatori emergenti con possibilità che possano crescere, raggiungere dei traguardi. È evidente che se sei una squadra di alto livello, di andare a prendere giocatori che raggiungano quegli obiettivi. Che siano giocatori da nazionale, che siano giocatori internazionali, che nelle coppe siano elementi di spessore, di valore”.
Infine, sull’approccio rispetto all’esperienza all’Inter e alla mentalità necessaria: “Devi dare subito segnali importanti, devi portare la gente dalla tua parte, poi questo non significa vincere tutte le partite o raggiungere traguardi impossibili. Però devi dare un’identità a questa squadra, la gente deve avere fiducia in questa squadra, ma non c’è bisogno di dirlo, deve sostenerla, ma questo l’ha sempre fatto. Questa è l’ambizione più grossa: se riesci a creare questa sinergia con il pubblico e la gente, poi superi meglio le difficoltà che sono dettate dagli avversari”.