sabato, Luglio 19, 2025

Roma, l’ex Leandro Castan shock su Spalletti: il racconto

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Il difensore brasiliano ha raccontato un episodio spiacevole che riguarda l’ex Ct della Nazionale e allenatore della Roma Spalletti

Leandro Castan, l’ex difensore brasiliano che ha lasciato un segno indelebile nei cuori dei tifosi della Roma tra il 2012 e il 2018, ha aperto il suo cuore al Corriere della Sera. In un’intervista toccante, ha ripercorso i momenti più bui della sua vita e della sua carriera, quando un tumore al cervello lo ha colpito nel pieno della sua esperienza in giallorosso, cambiandogli per sempre la vita.

Il Fastidio che Cambiò Tutto: La Partita di Empoli e l’Inizio del Dramma

Il dramma personale e sportivo di Leandro Castan ha avuto inizio al 15′ della partita Empoli-Roma, il 13 settembre 2014. “In quei 15’ è finita la mia carriera. È morta una parte di me” ha confessato Castan con lucidità. Quella giornata, apparentemente normale, si trasformò in un incubo: “Durante il riscaldamento ho sentito un fastidio al flessore. Al termine del primo tempo Maicon ha avvisato Rudi Garcia: ‘Castan non sta bene’. Sono stato sostituito. Sono uscito dal campo, per sempre“.

Il ritorno a casa non portò sollievo. La situazione peggiorò rapidamente: “Tornato a casa, ho iniziato a non stare bene. La mattina successiva la situazione è peggiorata, mi girava la testa. Ho pensato di morire“. L’incubo di Castan era appena iniziato, segnando la fine di un’era per lui come calciatore ad alti livelli e l’inizio di una battaglia ben più grande.

Il Difficile Ritorno e le Diverse Reazioni di Garcia e Spalletti

Il percorso di recupero dopo l’operazione fu estenuante, non solo fisicamente ma soprattutto psicologicamente. “Non avevo il controllo del mio corpo. Era terribile. Volevo tornare a essere quello di prima, non accettavo di non poterlo fare. Questo mi uccideva” ha raccontato Castan, mostrando il peso di quella condizione.

Nel difficile contesto del rientro, l’atteggiamento degli allenatori fu cruciale. Rudi Garcia si dimostrò un vero mentore: “Rudi Garcia mi ha sempre protetto, un secondo padre” Con Luciano Spalletti, invece, la situazione fu più complessa: “Con Spalletti ho fatto più fatica. Ero rientrato dall’operazione. Prima della partita contro l’Hellas mi aveva chiamato in ufficio dicendomi che voleva rivedere il vecchio Castan. ‘Va bene, ma ho bisogno di giocare’, la mia risposta. Contro il Verona sono tornato titolare, giocando però una delle mie peggiori partite“.

La Dura Verità e la Rinascita: Una Nuova Vita nel Calcio

La batosta definitiva arrivò dopo la partita con l’Hellas Verona. “Nei giorni successivi mi ha richiamato in ufficio, mostrandomi una foto del Frosinone. ‘Il tuo livello è questo, non puoi giocare qui. Tu con me non giochi più’. Mi è crollato il mondo addosso“.

Nonostante il dolore di quel momento, la sua resilienza lo ha portato a trovare una nuova strada: “Adesso? Mi piace stare in campo, sentire l’odore dell’erba, entrare in contatto con i ragazzi. Non è ancora finito il mio momento. C’è un’altra vita nel calcio per Leandro Castan. Ho provato a stare lontano dal pallone, ma non ce l’ho fatta

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